Dott. Marco Lombardozzi

Conosciamo ormai da anni il ginseng, viene addirittura servito al bar, in una bevanda dal gradevole sapore. Il nome ginseng deriva dalla parola cinese “rensheng” che significa “uomo”, scelta probabilmente per sottolineare la struttura antropomorfa della radice. Diversi studi condotti su animali hanno dimostrato che il ginseng agisce sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, aumentando il rilascio di ACTH, un ormone che induce la liberazione di cortisolo che migliora la risposta agli stress psicofisici, e stimola la funzionalità del sistema nervoso centrale.

Comunque tutti lo conosciamo per le sue qualità toniche, stimolanti e adattogene. Però una recente ricerca svela capacità sorprendenti in ben altre situazioni cliniche. Lo studio (Huang J, Liu D, Wuang Yet al. Ginseng polysaccharides alter the gut microbiota and kynurenine/tryptophan ratio, potentiating the antitumour effect of antiprogrammed cell death 1/programmed cell death ligand 1 immunotherapy. British Medical Journal, Vol. 71, Issue 4) dimostra che i Polisaccaridi del Ginseng in associazione all’immunoterapia PD-1 sembra essere una possibile strategia per rallentare la progressione del carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Dunque le prime evidenze suggerirebbero che i Polisaccaridi del Ginseng (GPs) sono in grado di potenziare l’azione antitumorale dell’immunoterapia anti-PD-1 attraverso la promozione dell’attività delle cellule CD8+ e la riduzione del numero e delle funzioni delle cellule T reg. I GPs svolgerebbero anche una azione immunomodulante tramite l’attivazione dei macrofagi, delle cellule T e natural killer e di crescita delle due principali specie batteriche Lactobacillus e Bacteroides, così importanti nella eubiosi intestinale, fondamentale nel supporto del malato oncologico.

Esiste in commercio un numero elevatissimo di prodotti a base di Ginseng, molti sono validi, altri poco efficaci, a noi sembra tra i più incisivi un prodotto che contiene oltre al Ginseng anche Eleuterococco, Maca della Ande, Muira Puama, Guaranà.

L’Eleuterococco, conosciuto anche come Ginseng Siberiano, è tonico-adattogeno: migliora la capacità di lavoro e le prestazioni fisiche, aumenta il livello ematico di endorfine (di quest’ultimo effetto si ritiene responsabile l’eleuteroside e la liriodendrina). La Maca delle Ande oltre ad effetti tonificanti va segnalata per la riduzione dell’azoto ureico nel sangue, e dei livelli di acido lattico e malondialdeide, diminuisce, in tal modo, i presupposti per l’infiammazione cronica sistemica di basso grado.

La Muira Puama, pianta amazzonica, contiene acido behenico, lupeolo e β-sitosterolo, ha attività tonico adattogena e, contenendo anche muirapuanina che ha azione alfa bloccante e vasodilatatrice, le conferisce proprietà efficaci per migliorare l’erezione maschile e la risposta a stimoli sessuali dell’apparato genitale femminile.

Il Guaranà, ricco in caffeina, produce l’incremento delle attività enzimatiche delle catalasi e delle glutatione perossidasi, contribuendo così a un’importante azione contro lo stress ossidativo. Questo prodotto è controindicato per gli ipertesi e per chi soffre di tachiaritmie.

Il Ginseng va studiato e prescritto con occhi nuovi e con conoscenze nuove.