Redazione
Negli ultimi anni si sta facendo strada una nuova valutazione dei processi cognitivi, che non vengono individuati nel solo sistema cerebrale ma diffusi in tutto l’ambito corporeo. Questa valutazione è stata definita Embodied Cognition (Cognizione incarnata o incorporata) secondo la quale, appunto, i processi cognitivi non sono limitati alle operazioni all’interno del sistema cognitivo, ma comprendono più ampie strutture corporee e processi d’interazione con l’ambiente (Lakoff, Johnson, 1999; Noë, 2004; Chemero, 2009). Parafrasando Mallgrave (2015) “Siamo esseri incarnati (‘embodied beings’), in cui menti, corpi, ambiente e cultura sono connessi tra loro a livelli diversi” L’approccio dell’embodied cognition afferma che mente e corpo non sono separati e distinti, come erroneamente pensava Cartesio ma che il nostro corpo, e il cervello possono insieme determinare i nostri processi mentali e cognitivi.
Per la verità non è un concetto totalmente nuovo, basti pensare a Wilhelm Reich che fu il primo psicanalista, di fama mondiale, a considerare il corpo all’interno del processo psicoterapeutico. Conseguentemente A. Lowen, suo allievo, creò la psicoterapia Bioenergetica in cui azioni corporee sul paziente portano a modificazioni psicoemozionali e cognitive nello stesso.
Per l’embodied cognition il rapporto tra mente e corpo è bidirezionale: la nostra mente influenza il modo in cui il corpo reagisce e, allo stesso tempo, la “forma” del nostro corpo (anche la postura che assumiamo) attiva la nostra mente.
Anche in questo caso non siamo in una assoluta novità perché la Psicosomatica aveva già tracciato questo tipo di concetto e di applicazione terapeutica.
Infatti la Medicina Psicosomatica portò una innovazione importante nello studio dell’influenza dell’atteggiamento mentale sulle funzioni corporee fisiopatologiche.
Nel caso dell’Embodied Cognition, però, entrano in gioco fattori diversi, perché il processo cognitivo non viene visto come influenzante il modello corporeo, ma addirittura come parte integrante del modello corporeo, in pratica in un’unica simultaneità di stato.
L’embodied cognition afferma che il corpo è cruciale per la cognizione, questa è la vera innovazione. Le azioni motorie e le esperienze corporee sono considerate parte integrante del modo in cui pensiamo e comprendiamo il mondo.
L’Embodied Cognition si avvicina moltissimo alla metodica legata alla Medicina Omeopatica e Omotossicologica in quanto i farmaci di queste Medicine si basano sulla sperimentazione sull’uomo sano e la raccolta dei dati comprende simultaneamente sintomi mentali (cognitivi) e fisici.
Nella Materia Medica Omeopatica e Omotossicologica, infatti, la descrizione di ciascun rimedio si riferisce sempre sia a processi cognitivi, psicoemozionali e psicopatologici integrati con processi e sintomi fisiopatologici.
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