di Manuel Cascioli

Durante i miei trascorsi universitari lo studio del tessuto connettivale rimaneva un argomento limitato ad un esame del primo anno, l’esame di Istologia. In quel periodo (ahimè preistorico) non si conosceva come il tessuto connettivale, oggi denominato Matrice Extracellulare fosse un costituente della Matrice vivente. Tale sistema dinamico, consente la comunicazione omnidirezionale tra tutti i tessuti dell’organismo vivente, persino a livello cellulare.

Grazie alla matrice vivente, ciascuna cellula conosce le attività svolte da ogni altra cellula. Ciò può avvenire perché la struttura grezza della matrice vivente è rappresentata dalla matrice extracellulare. All’interno di essa avvengono la maggior parte delle interazioni tra i diversi sistemi di regolazione dell’organismo, ma è anche il sito di deposito di tossine responsabili di ogni genere di alterazioni e patologie, persino nei compartimenti intracellulari.

La matrice vivente è costituita da tre livelli che si compenetrano l’un l’altro: la matrice extracellulare, la matrice intracellulare e la matrice nucleare. I tre livelli si influenzano reciprocamente, seppure nei loro confini fisico-anatomici. Ciò significa che qualsiasi alterazione avvenga al di fuori della cellula (matrice extracellulare) potrebbe avere una conseguenza intracellulare o persino intranucleare e viceversa. Questo avviene in qualsiasi organismo vivente (eccezione fatta per l’ameba e altri organismi monocellulari) poiché ogni essere vivente è provvisto di un’area di protezione cellulare interposta tra l’ambiente esterno e le cellule. Tale zona di protezione è denominata spazio extracellulare e non consente a nessuna sostanza di passare direttamente dall’ambiente esterno alla cellula.

Ogni cellula vivente, appartenente a qualunque organo o apparato, sarà sempre circondata dalla matrice, anatomicamente considerata come un sottile filtro biofisico strutturato, tridimensionale che controlla sia la migrazione delle sostanze nutritive e dei prodotti di scarto della cellula che la trasmissione dei mediatori e di qualsiasi altra sostanza presente nell’ambiente cellulare. Difatti nessuna sostanza può passare direttamente dalla circolazione sanguigna alla cellula e viceversa, persino i neurotrasmettitori rilasciati dalla cellula nervosa devono raggiungere la cellula solo attraverso la matrice vivente.

Spesso pensiamo che il sistema nervoso sia la prima un’unità morfo-funzionale e strutturale specializzata nel ricevere, trasmettere, controllare ed elaborare gli stimoli interni ed esterni del corpo, permettendo all’organismo vivente di relazionarsi con il proprio ambiente. In verità tale affermazione corrisponde parzialmente alla realtà. La Matrice vivente è persino più veloce in termini di comunicazione. Le vie della matrice vivente (embriologicamente parlando) sono antecedenti a quelle del sistema nervoso. Grazie alle vie di trasmissione del collagene, costituente fondamentale della matrice vivente, essa si trasforma in un continuum tessutale per ogni impulso che ha origine nel corpo o per qualsiasi impulso che viene trasmesso al corpo da qualsiasi sede.