di Marco Lombardozzi

La medicina endocrinologica ha introdotto un vocabolo che implica una nuova sindrome: CUMS che vuol dire Chronic Unpredictable Mild Stress (stress leggero cronico non prevedibile). Questa espressione consegue alla più nota sindrome infiammatoria cronica di cui si parla da molti anni: Low Grade Chronical Inflammation (infiammazione cronica di basso grado). Nel caso del CUMS ci troviamo ad affrontare una condizione in cui uno stress leggero ma costante (come nel caso dell’infiammazione di basso grado cronica) inquina giorno dopo giorno il nostro sistema producendo disturbi e sintomi che rivestono un’importanza clinica significativa. Cosa succede nelle persone che soffrono di CUMS ? A seguito dello stress e dell’attivazione dell’HPA (Asse Ipotalamo Ipofisi Surrene) aumenta il cortisolo, l’ormone che viene prodotto nelle situazioni di emergenza, ma poiché viene prodotto continuamente, a un certo punto l’organismo diventa resistente alla sua azione. E più tempo passa, più aumenta la resistenza creando una situazione opposta a quella per la quale il cortisolo viene secreto: si produce infiammazione.

La cortisolo resistenza determina anche ritenzione idrica e conseguenti gonfiori. Inoltre si produce accumulo di grasso, soprattutto viscerale il quale è responsabile, insieme ai macrofagi attivati dagli ormoni dello stress, della produzione di resistina, un ormone scoperto nel 2004 da Mitchell Lazar della University Medical School della Pennsylvania, e successivamente studiato più a fondo da Karl Johansen della UCSF (University of California San Francisco).

La resistina attiva un meccanismo molto pericoloso per la nostra salute perché provoca la resistenza periferica all’insulina, impedendole di svolgere la sua fisiologica azione nel metabolismo degli zuccheri. La resistina, invece di trasformare il glucosio in una fonte di energia per i muscoli e per il fegato, lo trasforma in grasso, principalmente grasso bianco che tende a depositarsi, a differenza di quello bruno. La resistina viene prodotta dagli adipociti del grasso bianco, e così si innesca un circolo vizioso: più grasso – più resistina – più insulino resistenza. La resistenza periferica all’insulina scatena una reazione dell’organismo, il quale, vedendo che l’insulina non svolge la propria funzione, ne produce di più, sempre di più. A un certo punto tutto questo meccanismo si traduce in diabete. Quindi il CUMS correla in modo chiaro la condizione di stress cronico con il diabete. Si tratta quindi di una malattia che va affrontata da vari punti di osservazione e di applicazione terapeutica. Vediamo la fitoterapia come può aiutare. Si è visto che l’associazione di Banaba, Gymnema e Melograno risulta efficace nel migliorare il meccanismo patologico sopra citato. In particolare la Banaba contiene acido corosolico che interviene sugli adipociti riducendoli e quindi riducendo il meccanismo adipocita-resistina, oltre ad agire sull’uptake del glucosio. La Gymnema è una pianta i cui metaboliti attivi sembrano modulare i recettori del glucosio GLUT-4 mentre l’acido gymnemico interferirebbe con il trasporto del glucosio a carico del GLT1 e così ridurrebbe l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale. Infine il Melograno contiene acido ellagico che svolgerebbe l’azione di effettore epigenetico legato al metabolismo glucidico. I composti fitoterapici contenenti queste sostanze si trovano in genere in capsule. Si assume una capsula prima dei tre pasti principali.