Marco Lombardozzi
Uno sciamano una volta mi disse: “voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”.
Il tempo che noi conosciamo è lineare: il passato va verso il presente e il presente verso il futuro, da A a B, e questo è molto utile per il calcolo degli interessi bancari, che ormai sono abbastanza azzerati, ma non sono azzerati gli interessi sui prestiti, sui mutui, sulle multe non pagate.
Quindi questo tempo lineare è utile per chi deve incassare gli interessi.
Però Einstein ci ha detto qualcosa di diverso, che il tempo è curvo, non è una linea retta. quindi se il tempo si curva, A e B si toccano, e allora anche passato presente e futuro si toccano e sono in un’unica dimensione. Allora, forse, non esistono tempi separati, ma un tempo unico!
Però noi continuiamo a credere nel tempo lineare, perché è quello che ci hanno insegnato.
Del resto, tutti noi crediamo alle cose perché ce le hanno insegnate, ma siamo sicuri che sono sempre vere?
I medici hanno creduto per decenni che la cellula era isolata dal resto del corpo perché lo aveva detto Virchow, oggi sappiamo che non c’è affermazione più sciocca di questa.
Ci hanno anche detto che il cervello è immodificabile e che le sue cellule rimangono fisse per tutta la vita, l’istituto di Neuroscienze dell’università di Stanford scopre che alcune cellule del cervello evolvono addirittura per tutta la vita!
Ci avevano detto che il DNA era immodificabile, la Cornell University ha studiato il DNA identico di due gemelli di cui uno è andato nello spazio. L’astronauta è tornato con il DNA cambiato rispetto al gemello sulla terra, segno che il DNA può cambiare e che l’ambiente lo modifica.
Ci hanno anche fatto credere che noi eravamo al centro dell’universo e che al di fuori della terra c’era il nulla.
E così continuiamo a credere che il vero tempo sia quello lineare. Quante volte diciamo “non trovo il tempo”, ma potremmo scoprire che il tempo non si trova, il tempo si crea.
In effetti avere il tempo non è un lusso, ha a che fare con la nostra libertà.
E la libertà si conquista scoprendo che il vero tempo è circolare, dove non c’è un prima e non c’è un dopo, dove tutte le dimensioni si trovano in un tempo unico.
L’entanglement della fisica quantistica dice che due particelle che sono entrate in contatto, poi possono scambiarsi informazioni anche se sono in due zone lontanissime dell’universo, e queste informazioni vengono scambiate simultaneamente.
Appunto perché esistono in un tempo unico.
Questo tempo lineare sembra un inganno. Se riuscissimo a scoprire che il tempo è circolare, non ci sarebbero guerre, prevaricazioni e sofferenze, la vita avrebbe un altro significato e l’umanità sarebbe più felice. Io penso che questo concetto dovrebbe appartenere al Medico, la consapevolezza del tempo circolare apre la mente del medico per primo nello studio del paziente e poi nell’attuazione terapeutica conseguente. Ultimo, ma non ultimo, renderebbe il Medico più idoneo ad ascoltare il paziente nella sua “circolarità”, comprendendo la sua sofferenza in una dimensione di interezza e non nel singolo, estrapolato sintomo.
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