di Marco Lombardozzi

“…un manto di rigogliosi papaveri e innumerevoli erbe da cui la Notte spreme il sopore per spargerlo, umida, sulle terre immerse nel buio”. (Ovidio)

Nel mese di Maggio i ricordi di bambino mi portano immagini di prati verdi e rossi, pieni di papaveri, era uno spettacolo inebriante che stordiva i sensi.

La maggior parte delle persone non immagina che questi fiori rossi, così suggestivi, ma anche così “poveri”, alla portata di tutti nei campi selvatici, possono essere molto utili per la nostra salute.

L’Europa è colma di papaveri e per questo la nostra medicina erboristica usa questo fiore da tempi remoti.

In medicina popolare i petali, mescolati a semi di lino, erano usati in infuso come espettorante. Per lo stesso scopo si usava l’infuso dei petali di papavero con fiori di tiglio e di sambuco. L’infuso, mescolato a viole e tussilago, era un’altra formulazione che si usava per calmare la tosse.

La storia medioevale ci regala un tocco poetico su questo fiore, infatti racconta che le ragazze usavano i suoi petali rossi per colorare labbra e guance.

I componenti principali sono: glicosidi antocianici, cianina; readina, isoreadina mucillagini, gomme, resine, zuccheri, acido meconico, acido roedico, acido papaverico, acido malico.

Non sono noti effetti collaterali, controindicazioni o interazioni con altre piante o farmaci.

Oltre a Ovidio, alle ragazze dalle guance purpuree e ai prati rossi, il papavero attira la nostra attenzione perché si usa in formulazioni fitoterapiche per ogni forma di tosse e per alleviare i sintomi connessi alle bronchiti. Vediamo quale moderna forma farmaceutica è a nostra disposizione in farmacia.

È degno di attenzione un prodotto a base di: eucalipto, altea, timo, lichene islandico, pulmonaria, papavero, drosera e tiglio.

In particolare dell’Altea si usano le foglie, i fiori e le radici. Le foglie e i fiori si raccolgono a maggio. Ha proprietà emollienti, addolcenti e antinfiammatorie; inibisce l’attività mucociliare.

È molto efficace per lenire la tosse e sciogliere il catarro. Pochi sanno che pezzi di radice, opportunamente sagomati, vengono dati da masticare ai bambini per aiutare la loro dentizione. Il Timo produce un aumento della secrezione bronchiale e una maggiore efficienza del suo trasporto da parte dei movimenti delle ciglia bronchiali. Ha effetti antisettici e antibatterici dovuti all’azione del timolo (su molti ceppi batterici ha un’azione 25 volte maggiore a quella del fenolo). La Drosera è un prezioso rimedio, sulle vie respiratorie esercita un’azione antisettica dovuta alla plumbaginina, efficace antibiotico contro gli streptococchi, gli stafilococchi e i pneumococchi. E poi, nel composto, abbiamo il nostro Papavero, il rosso fiore di maggio, di cui abbiamo parlato.

Nel mese di Maggio può essere utile, per chi soffre di tossi asmatiche allergiche, un prodotto a base di miele di Manuka, Propoli e Timo. Il miele di Manuka contiene vari fattori antimicrobici, efficaci soprattutto contro E. coli e S. aureus. Streptococco, il perossido di idrogeno, (acqua ossigenata) ed il metilgliossale, che in genere si trovano in piccole quantità nei mieli comuni, sono  invece abbondantissimi in quello di manuka che è in grado così di interferire con la crescita dei batteri e bloccarne la proliferazione. La Propoli svolge varie attività terapeutiche:

  • Attivita’ antimicrobica, ha effetti sinergici con vari antibiotici (tetracicline, neomicina, polimixina, penicillina e streptomicina su colture di streptococcus aureus e escherichia coli).
  • Attivita’ antimicotica per la presenza di pinocembrina e pinobankina
  • Attivita’ antivirale, in particolare verso herpes simplex, horthomixovirus influenzali, adenovirus.

Del Timo ne abbiamo già parlato.

Il mese delle rose, Maggio, è anche il mese dei più “poveri” papaveri e il mese delle tossi su base allergica. In questo articolo abbiamo visto gli aiuti che la fitoterapia può efficacemente dare, senza effetti collaterali, in modo dolce come la brezza di Maggio.