di Manuel Cascioli

Il Dottor Hans Heinrich Reckeweg (1905-1985) ha iniziato i propri studi omeopatici nel 1932 a Berlino e già all’inizio della sua carriera professionale, si prefisse l’obiettivo di utilizzare le medicine naturali in un contesto temporale diverso da quello di Hahnemann (1755-1843).

Reckeweg mise in atto questo suo proposito attraverso la creazione di una innovativa combinazione di più princìpi attivi omeopatici a volte associati a materiali biologici e farmaci convenzionali (quest’ultimi due sottoposti a un processo di progressiva diluizione e dinamizzazione), e denominò  questa nuova elaborazione farmacologica Medicina Omotossicologica. L’intento del suo approccio terapeutico è quello di stimolare i processi bioregolatori del paziente in modo di riportare l’organismo in equilibrio fisiologico attraverso l’utilizzo di farmaci di derivazione naturale, dall’azione progressiva, delicata ed efficace, da impiegare in qualsiasi specie animale: uomo, piccoli animali, cavalli, bestiame e uccelli

I farmaci omotossicologici promuovono i processi di autoguarigione e contemporaneamente combattono le malattie, permettendo al paziente (nel nostro caso animale) di recuperare la corretta omeostasi (equilibrio biologico) nei diversi distretti dell’organismo. Ciò lo ottiene differenziandosi dall’omeopatia classica, caratterizzata dalla prescrizione di un singolo farmaco scelto sulla base dei sintomi fisici e mentali del paziente.

Infatti in Omotossicologia i farmaci, sono accuratamente scelti e miscelati per stimolare determinate funzioni biologiche allo scopo di trattare patologie veterinarie specifiche.

Quindi, pur perseguendo gli stessi obiettivi dei farmaci convenzionali, i farmaci omotossicologici hanno un meccanismo d’azione diverso, producono rarissimi effetti collaterali e nessun impatto dannoso sull’organismo. Ciò li rende particolarmente adatti, ad  animali:

  • giovani il cui sistema immunitario non è ancora completamente sviluppato;
  • anziani con molteplici patologie;
  • affetti da malattie croniche;
  • colpiti da problemi renali (soprattutto gatti);
  • con problemi artrosici
  • con problematiche gastroenteriche, ecc.

I diversi sistemi biologici (umani e animali) sono costituiti da sotto-sistemi complessi capaci di interagire tra loro per mantenere l’equilibrio (salute) animale. Nella malattia molti sotto-sistemi sono fuori equilibrio, e il modo più efficace e delicato per ripristinare questo equilibrio è quello di utilizzare farmaci omotossicologici (multi target), capaci di regolare i sistemi alterati grazie alla loro chimica complessa a basse dosi (sotto il numero di Avogadro) che consentono di affrontare e ripristinare contemporaneamente le alterazioni dell’equilibrio dell’organismo, permettendo così quella regolazione multipla della patologia, tipica della guarigione che avviene in natura.

L’omotossicologia può senz’altro essere utilizzata insieme alla medicina convenzionale in modo complementare e sinergico (come due rotaie dello stesso binario), i suoi farmaci possono essere iniettati (fiale) o somministrati in gocce. L’animale può essere trattato con diversi farmaci contemporaneamente (cocktail omotossicologico) oppure con un singolo farmaco unitario o composto.  Nel caso delle gocce, essendo in soluzione idroalcolica, possono essere mescolate con 2-5 millilitri di acqua calda, lasciate raffreddare per far evaporare l’alcol e poi essere assunte 2-3 volte al giorno.

Grazie a questo pratico ed evoluto approccio terapeutico, Hans Heinrich Reckeweg è riuscito nel suo intento finale, quello di creare un ponte tra l’Omeopatia e l’Allopatia.

Grazie Reckeweg (N.d.R.)