di redazione
Gli interferenti endocrini (IE) sono sostanze chimiche che possono alterare l’equilibrio ormonale degli organismi viventi, esseri umani compresi. Gli IE possono quindi “accendere”, “spegnere” o modificare i normali segnali inviati dagli ormoni: i loro effetti sono preoccupanti, proprio perché insidiosi e subdoli.
Ma quali sostanze sono definite come IE?
Anche se l’elenco non è definitivo, è oramai piuttosto nutrito e comprende: sostanze che persistono a lungo nell’ambiente e si concentrano negli organismi viventi, e quindi anche negli alimenti. Alcune (ad es., i PCB diffusi in passato come lubrificanti) sono vietate da diversi anni, altre vengono prodotte da processi di combustione, come le diossine, e altre ancora, definite persistenti, sono presenti in prodotti di uso quotidiano come PFOS/PFOA (acido perfluoroottansulfonico e acido perfluoroottanoico) e PBDE (polibromodifenileteri ); alcuni pesticidi, anche se si tratta di sostanze attentamente valutate e controllate, verso cui si mantiene alta l’attenzione in tutta Europa; alcune sostanze non persistenti, ma con cui spesso entriamo in contatto nella nostra vita quotidiana, come alcuni ftalati ad esempio il DEHP (bis ftalato) ed il bisfenolo A che sono sostanze chimiche utilizzate per ammorbidire (o ‘plastificare’) alcuni materiali usati in una serie di prodotti industriali e di consumo tra cui materiali a contatto con alimenti come il PVC.
L’equilibrio ormonale è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino: pensiamo al ruolo di estrogeni e testosterone per il corretto sviluppo sessuale e la pubertà, o della tiroide per lo sviluppo cerebrale. Lo stesso IE può indurre effetti molto diversi nei maschi e nelle femmine, perciò la valutazione degli IE deve tenere conto della vulnerabilità legata all’età e al sesso. I danni prodotti dagli IE indicano che le persone più esposte hanno un maggiore rischio di patologie riproduttive (infertilità, abortività, endometriosi, ecc.), di disturbi comportamentali nell’infanzia, e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro (testicolo, mammella, etc.). Infine, anche dosi molto basse di diversi IE nell’ambiente e negli alimenti, con la stessa azione, potrebbero sommarsi sino ad indurre un effetto tossico significativo (effetto cocktail). l’Unione Europea, in particolare, attraverso il regolamento REACH, ha promosso un programma di regolamentazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche presenti sul mercato, anche allo scopo di sostituire quelle maggiormente preoccupanti, come gli IE. Alcuni IE sono già vietati in alcuni prodotti (ad esempio, il bisfenolo A nei biberon);
Sarà sempre più difficile sottrarsi alle esposizioni a sostanze tossiche; occorre garantire alla nostra matrice extra-cellulare ed intracellulare uno stato di salute attraverso pensieri ed emozioni sane, giusto cibo, movimento ed eccellente scelta di farmaci e di integratori. La regolazione della matrice si colloca ampiamente all’interno dell’equilibrio PNEI (1). Bisogna curare costantemente l’alcalinizzazione ed il drenaggio della matrice. Esistono numerosi integratori alimentari che garantiscono entrambe le funzioni.
(1) Vedi articolo della dottoressa Marucci su questo numero della newsletter.