Marco Lombardozzi

L’inverno è alle porte e giustamente tutti i medici cominciano a consigliare ai loro pazienti sostanze in grado di potenziare le loro difese rispetto a virus e batteri stagionali. In particolare sono ormai largamente diffusi vari integratori  con queste finalità.

Ritengo senz’altro corretto questo approccio, ma vorrei aggiungere qualcosa a questa consuetudine. Esiste una sostanza con molteplici attività, la quale può rappresentare quel plus rispetto alla comune prescrizione legata alla profilassi influenzale. Questa sostanza è il Glutatione.

Il Glutatione è il più potente antiossidante e detossificante endogeno. La sua maggiore concentrazione è nel fegato dove favorisce l’attività di coniugazione e quindi il processo di detossificazione fondamentale.

È un tripeptide formato da cisteina, acido glutammico e glicina (quest’ultima è importante ricordare che svolge anche un’attività neurotrasmettitrice).

La sua forma attiva è il GSH, Glutatione ridotto che è in costante balance con la forma ossidata e in tal modo neutralizza i radicali liberi.

Una ridotta produzione di Glutatione o un disequilibrio tra la forma ossidata e ridotta sono ascrivibili a molti fattori tra cui abuso di alcool, fumo e farmaci chimici, oltre ad abitudini alimentari scorrette. Inoltre il Glutatione fisiologicamente si riduce con il progredire dell’età.

Riguardo all’accenno in cui la glicina (componente del Glutatione) è anche un neurotrasmettitore, appaiono di importante rilevanza studi che hanno dimostrato che la maggioranza dei soggetti ASD (persone con disturbi dello spettro autistico) ha polimorfismo del sistema del glutatione e della superossido dismutasi.

Ai fini della profilassi invernale, si è scoperta la validità del Glutatione durante la pandemia da SARS-cov 19. Si è visto infatti che una adeguata concentrazione di Glutatione nell’organismo era in grado di contrastare la tempesta citochinica (in particolare IL-10, TNF-alfa). Al contrario si è osservato che nei soggetti con bassa concentrazione di Glutatione il processo infettivo risultava più devastante.

Alla luce di ciò, mi sembra importante considerare il Glutatione ridotto come una valida profilassi per l’inverno ma anche una terapia di attacco negli episodi acuti influenzali. A mio avviso è preferibile la forma liposomiale.

Il Glutatione liposomiale presenta un valore aggiunto in quanto a biodisponibilità, infatti i liposomi raggiungono l’intestino tenue e vengono direttamente assorbiti e veicolati nel flusso sanguigno.

La posologia indicata è di 200 mg/die di Glutatione liposomiale ridotto. Tale dosaggio deve essere valutato ed eventualmente aumentato secondo il parere del medico, nei casi acuti e/o gravi di processi patologici infiammatori, oncologici, e infettivi.

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