Dott. Marco Lombardozzi
La cute è il confine tra il mondo esterno e interno. È ciò che dà forma al nostro essere. Inoltre, alla luce di report scientifici, sembra che si possa concepire la cute come un’antenna ricetrasmittente che influenza e a sua volta viene influenzata dall’ambiente, che è rappresentato da elementi biologici (microrganismi), biochimici (molecole ambientali), neurosensoriali (stimoli proprio-nocicettivi), frequenziali (campi elettromagnetici). Termici.
Il sistema cutaneo può essere visto come la membrana di una cellula.
La cute, sul piano cellulare e biochimico, quindi, è in grado di percepire il mondo circostante (sensibilità propriocettiva e nocicettiva) ma può anche inviare messaggi all’ambiente attraverso il proprio odore, la traspirazione e le manifestazioni visibili (dermatiti, eczemi etc.).
(Human skin as arrays of helical antennas in the millimeter and submillimeter wave range – physical review letter march 2008).
La cute, quindi, svolge due funzioni che potremmo definire centrifuga (nello stato di struttura emettitrice) e centripeta (nello stato di struttura ricettrice). Si classifica quindi all’interno del binomio ortosimpatico e parasimpatico che, secondo la visione di Reckeweg, caratterizza la contrazione e l’espansione che in ambito clinico corrispondono all’infiammazione (ortosimpatico) e alla degenerazione (parasimpatico).
Se la cute non riesce a svolgere adeguatamente le due funzioni, verrà compromessa. Lo scopo della terapia deve quindi essere quello di mantenere o ripristinare la doppia funzione della cute, ricettrice e trasmittente, in equilibrio dinamico con l’individuo e con l’ambiente.
Alla luce di quanto sopra non ha molto senso parlare di malattie della pelle bensì di malattie sulla pelle.
La Medicina Fitoterapica può svolgere la funzione di riequilibrio dei sistemi centripeti e centrifughi, orto e parasimpatici, emettitore e ricettore, con specifico tropismo cutaneo. Tra questi un composto interessante è quello che unisce le azioni sinergetiche di Equiseto, Melissa, Fico d’India, Rosmarino, Sassifraga, Arenaria, Migliarino, Fumaria, Ononide, Boldo. Ciascuno dei componenti, più comunemente noti per la loro azione drenante e depurante, svolge anche una funzione di ripolarizzazione cellulare che va ad inserirsi nel concetto sopra esposto. Quindi non agiamo direttamente sulla malattia della pelle ma indirettamente ci muoviamo per via sistemica, al fine di ripristinare un corretto equilibrio orto e parasimpatico che andrà ad influire sullo stato patologico cutaneo, ripristinando lo stato di salute.