Dott. Marco Lombardozzi

Aumentare, potenziare o stimolare le difese immunitarie è un termine generico e spesso usato in modo improprio. Per esempio consideriamo l’infezione da SARS-CoV 2 e scopriamo che molti dei casi gravi non dipendono da una risposta immunitaria insufficiente al Sars-Cov-2, ma paradossalmente da una reazione anomala, iperattiva ed esagerata all’infezione. In pratica, il sistema immunitario di certi individui gravemente malati produce una quantità eccessiva di proteine di segnalazione, chiamate citochine, con attività pro-infiammatoria. Tutto ciò conduce all’iperinfiammazione e alle cosiddette “tempeste citochiniche”, con conseguente danno tissutale e sindrome da distress respiratorio acuto.

Anche nelle malattie autoimmuni, in costante aumento, il sistema immunitario iperattivo e disregolato va ad attaccare particolari organi o tessuti sani dell’organismo. Dunque, in questi casi, il sistema immunitario non andrebbe semplicemente stimolato, ma soprattutto “regolato” in chiave antinfiammatoria. In termini tecnici si parla di immunomodulazione. Per questo è nata l’associazione MMS (Medicina di Modulazione dei Sistemi), perché si va sempre più sviluppando il concetto per cui molti farmaci debbano intervenire non tanto per una generica concezione immunostimolante, quanto per una azione immunomodulante.

La fitoterapia offre importanti soluzioni in tal senso, con prodotti ad azione immunomodulante, tra questi quello che sembra più interessante è a base di Uncaria, Lichene Islandico, Shitake, Echinacea, Aloe vera. Per l’Uncaria la letteratura scientifica presenta evidenze sperimentali riguardo ai suoi effetti immunomodulanti In particolare gli alcaloidi oxindol-pentaciclici, come la Mitrifillina, hanno dimoslrato la capacità di modulare le cellule del sistema immunltario, riducendo l’espressione delle principali cltochlne infiammatorie: IL1 alfa, Il-17, TNF- alfa.

L’ Echinacea aumenta l’espressione delle citochine IL-2 e IL-8, riducendo al contempo l’espressione genica dell’IL-6 (pro-infiammatoria) e del TNF alfa. Sul fungo Shitake molto si è detto, un dato che preme rilevare è la capacità di ridurre la PCR sierica, ben noto marker dell’infiammazione. IL Lichene Islandico possiede comprovata azione lenitiva ed emolliente e aumenta la fluidità bronchiale. Questa azione viene potenziata dall’Aloe vera.

Sottoponiamo quindi all’attenzione degli operatori sanitari la necessità di un distinguo tra l’immunostimolazione e l’immunomodulazione, molto spesso confusi. Inoltre sottolineiamo come, ancora una volta, il sistema terapeutico fitoterapico, mostra la capacità di soddisfare l’esigenza nata da questo distinguo.