di Manuel Cascioli

In medicina umana, non passa giorno, che tramite le riviste scientifiche, i talk show, i social media, non venga illustrata, descritta, ribadita, l’importanza della Vit. D per la nostra salute. Molti evidenziano la necessità di esporre la cute ai raggi solari (raggi UVB) almeno per 10 minuti al giorno, in modo che l’organismo possa riuscire a raggiungere naturalmente, attraverso questa via, l’80% del fabbisogno, mentre il restante 20% è ottenibile tramite l’alimentazione.

Ma noi Veterinari possiamo rivolgere un simile consiglio ai proprietari di cani e gatti? La risposta è affermativa, ma con delle distinzioni di specie animale, difatti grazie a un importante studio scientifico [1], animali come la pecora, la mucca, i polli, topi ed altre specie animali erbivore e onnivore riescono a sintetizzare la Vitamina D, tramite l’irradiazione solare, mentre altre specie animali; come i carnivori (compreso il Gatto) ai quali si è aggiunto il Cane, NON RIESCONO A SINTETIZZARLA [2].

Quindi nei nostri amici a quattro zampe, la Vitamina D è essenziale, indispensabile, (forse ancor di più che nell’uomo); ecco perché la supplementazione con appositi integratori risulta importantissima per la loro salute come è stato confermato da numerosi studi scientifici [3]. Queste pubblicazioni insieme ad altre [3], ribadiscono come una corretta quota nell’organismo di questa vitamina liposolubile, svolga effetti terapeutici, non solo limitati ai canonici distretti – come ossa e intestino – ma soprattutto, in altri importantissimi organi/cellule capaci di esprimere dei recettori per la Vitamina D (i cosiddetti VDR), recettori che li rendono sensibili all’azione benefica di questa vitamina (cervello, pancreas, reni, cute). Questa azione curativa si estende anche a diversi sistemi, come l’Immunitario [4] e l’Endocrino.

Tali dati scientifici, consentono in ambito clinico, di poter aggiungere questo importante complemento nutrizionale ai normali protocolli terapeutici di diverse patologie: Gastrointestinali, Oncologiche (Osteosarcoma [5], Mastocitomi), Cardiologiche (Insufficienza cardiaca), Immunitarie (patologie auto-immunitarie) Parassitologiche (Leishmaniosi), Nefrologiche (Insufficienza Renale Cronica) e molte altre ancora.

La complessità terapeutica di queste patologie, fa sì che solo il medico Veterinario, sia l’unica figura professionale capace di consigliare la corretta integrazione, sia nella forma di dispensazione farmaceutica più appropriata (preferibilmente liposomiale) che nella posologia, per ovviare a dei possibili e pericolosi sovradosaggi [6].

Se in Veterinaria, la ricerca scientifica su questo pro-ormone (Vit. D), continuerà con gli stessi ritmi pubblicativi di oggi, in futuro, la Vitamina D non sarà nel Cane e nel Gatto…così sconosciuta.

 

[1] Cutaneos Vitamin D synthesis in carnivorous species

[2] Dietary Vitamin Dependence of Cat and Dog due to indegyate cutaneous synthesis of Vitamin D

[3] Dietary Vitamin D dependence of cat and Dogue, due to inadeguate Cutaneous synthesis of Vitamin D

[4] Vitamin D metabolism in dogs and cats and its relations to diseas not associated with bone metabolism

[5] Vit. D Receptor, Retinoid X Receptor, Ki-67, Survivin, and Ezrin Expression in Canine Osteosarcoma

[6] Oral vitamin D supplementation at five times the recommended allowance marginally affects serum 25-hydroxyvitamin D concentrations in dogs