Marco Lombardozzi

Il mese di giugno è contraddistinto dal primo caldo. Il nostro organismo, grazie all’omeostasi, e quindi ai meccanismi di autoregolazione, è in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e rispondere in modo adeguato.

Sappiamo bene però che, in ragione delle alterazioni funzionali della matrice extracellulare e dei meccanismi cronici infiammatori sistemici, molto frequenti nell’epoca attuale, i processi autoregolatori subiscono riduzioni funzionali e, con esse, un’inadeguata capacità di risposta all’ambiente. Per esempio nel fenomeno allergico che si presenta in questo periodo prevalgono proprio le disfunzioni dei meccanismi autoregolatori, determinando un’inappropriata risposta agli stimoli ambientali espressi dal sintomo, che va inteso solo come tale, di tipo allergico. Nei mesi in cui il caldo si presenta intenso e, a volte, repentino, il sistema autoregolatorio del circolo venoso periferico è tra i principali elementi a risentirne determinando rallentamento del flusso venoso, con edemi periferici, fino al rischio di fenomeni tromboembolici.

In questi casi più che mai ha senso il termine prevenzione. Il medico che ha in cura il suo paziente e lo conosce, sa di tali vulnerabilità e deve intervenire con i primi caldi, fino al termine del periodo estivo.

Esistono molte sostanze a tal fine, alcune chimiche che sono di comprovata efficacia. Altrettanto efficaci, però, risultano essere i prodotti fitoterapici, anch’essi sperimentati e verificati.

Tra questi alcuni a base di Diosmina, Quercetina, Curcuma, Bromelina, Meliloto e Scutellaria sono risultati molto validi. La Bromelina, per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie e drenanti, favorisce lo stato di salute dei vasi venosi e linfatici, con conseguente aumentato flusso dei liquidi. Le altre piante possiedono capacità importanti per stimolare il tono della parte dei vasi venosi, in particolare il Meliloto, per la sua componente cumarinica, migliora sensibilmente le funzioni del microcircolo.

In caso si voglia potenziare in modo specifico l’azione antinfiammatoria, come nei casi di cellulite che si sovrappone alle difficoltà circolatorie periferiche venose, esistono complessi fitoterapici che oltre al Meliloto, contengono quantità maggiori di Bromelina.

La Medicina Fitoterapica, in questo caso, compete in modo paritario con la Medicina Chimica allopatica, con uguali risultati e verosimilmente con minori effetti collaterali o di sovraccarico per il metabolismo epatico.