La Redazione
Con il termine Chemobrain (cervello da chemio) si intende l’insieme degli effetti collaterali di tipo cognitivo conseguenti a trattamenti di chemioterapia. Fino a poco tempo fa si usava l’espressione Brainfog (nebbia mentale) per descrivere lo stesso quadro clinico, oggi l’attenzione si è focalizzata sui trattamenti chemioterapici come causa principale, da cui il cambio di nome.
La sindrome Chemobrain è caratterizzata da perdita della capacità di recupero delle parole, deficit della memoria, delle funzioni esecutive e della concentrazione.
Recenti ricerche evidenziano che il 75% dei pazienti presenta questi sintomi durante il trattamento, mentre il 35 % li segnala dopo, però i sintomi postumi al trattamento possono durare anche anni. Secondo una ricercatrice, la dott.ssa Mandelblatt, le cause potrebbero ascriversi a uno stato infiammatorio sistemico, maggiormente a carico del cervello, innescato dall’azione chemioterapica.
Considerata l’elevata incidenza dei casi, il mondo Medico si è posto la domanda su quali rimedi più efficaci possono essere usati. Si è visto che necessita una riabilitazione cognitiva, basata sul porre ordine ai gesti quotidiani attraverso una sistematizzazione degli stessi, ripetuti quotidianamente.
Si è rivelata utile, inoltre, un tipo di terapia cognitivo-comportamentale chiamata “Memory and Attention Adaptation Training (MAAT)” (Allenamento ad Adattare Memoria e Attenzione), si basa su quattro principali componenti (Grechi, 2021):
- Psicoeducazione, per insegnare ai pazienti il funzionamento della memoria e dell’attenzione
- Training di autoconsapevolezza e mindfulness, per essere coscienti dei fattori che influenzano la prestazione mnestica e attentiva
- Autoregolazione, per allenare la capacità di regolazione emotiva utile a stimolare la resilienza;
- Strategie compensatorie, interne ed esterne, per favorire un buon funzionamento cognitivo.
Per chi si occupa di Omeopatia e Omotossicologia, risultano particolarmente indicati organo terapici omeopatici a base di cervello (Cervello fiale), tra gli omotossicologici spicca per efficacia un composto a base di Aconitum napellus, Aesculus hippocastanum, Ambra grisea, Anacardium orientale, Arnica montana, Bothrops lanceolatus, Cervello, Cinchona succirubra, Cocculus indicus , Conium maculatum,, Embrione, Gelsemium sempervirens, Hepatine, Hyoscyamus niger Ignatia amara, Kalium bichromicum, Kalium phosphoricum, Luesinum, Magnesia phosphorica, Medorrhinum Phosphoricum acidum, Placenta, Ruta graveolens , Selenium, Sulfur, Thuja occidentalis, con diluizioni che variano tra la 4CH e 30CH.
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