Marco Lombardozzi
Sappiamo tutti che prevenire è meglio che curare. Sappiamo anche, sin dalle regole stabilite da Ippocrate, che esiste un “primum non nocere”. Ne consegue che, nel caso dell’apparato digerente, occorre individuare elementi terapeutico-preventivi che non abbiano carattere di aggressività o, ancor peggio, effetti collaterali indesiderati.
Per questo, nel numero di questo mese, voglio parlare di integratori nutraceutici e fitoterapici che rivestono caratteristiche di questo tipo.
Primo fra tutti il Butirrato, forma dissociata dell’acido butirrico, che è uno dei nutrienti principali capaci di fornire energia ai colonociti, agendo come mediatore cellulare. Una notevole proprietà del butirrato è la sua capacità di inibire l’enzima Istone deacetilasi, che è coinvolto nella regolazione genica, nella modulazione immunitaria e nei processi di differenziazione cellulare a livello delle mucose intestinali. Il butirrato inoltre ha una notevole capacità di intervenire nella regolazione della permeabilità della mucosa intestinale. Tutte queste azioni fanno del butirrato una sostanza importante per il mantenimento del fisiologico stato intestinale. Per dare completezza d’azione, si può aggiungere l’lnulina, fibra solubile presente in molti alimenti di natura vegetale, è un prebiotico e come tale favorisce il sano sviluppo e mantenimento del microbiota intestinale.
Un altro interessante complesso fitoterapico è a base di Noce, Assenzio e Chiodi di garofano.
Il mallo di noce contiene diversi composti fenolici ad attività antiossidante e in diverse prove l’estratto di mallo ha mostrato un forte effetto di riduzione dello stress ossidativo. Lo juglone (5-idrossi-l, 4 – naftochinone) è uno dei composti maggiormente presenti nella noce e in particolare nel mallo verde.
Anche i chiodi di garofano (Syzygium aromaticum) sono una spezia tradizionale che possiede varie attività farmacologiche.
Gran parte della ricerca sperimentale sui chiodi di garofano è stata condotta in merito all’ efficacia dell’eugenolo nei confronti di diversi microrganismi., alcuni dei quali colonizzano comunemente l’intestino umano formando il microbiota.
L’Assenzio (Artemisia absinthium) è un’erba perenne a base legnosa ampiamente diffusa nel continente euroasiatico.
Riguardo la funzione intestinale, negli ultimi anni, gli estratti di assenzio sono stati testali sperimentalmente con successo per la modulazione dei processi mediati dal fattore di trascrizione TNF dal quale dipende l’espressione delle citochine che causano reazioni infiammatorie e livello delle mucose intestinali.
Pertanto Butirrato e Inulina si collocano tra gli elementi terapeutici principalmente preventivi, mentre Noce, Assenzio e Chiodi di garofano possono essere assunti insieme quando abbiamo già un processo infiammatorio intestinale in atto.